Virus e malware, si sa, sono diventati la gatta da pelare di qualunque utente, più o meno esperto, della rete: Internet è un crogiolo di minacce in continua evoluzione quantitativa e – soprattutto – qualitativa. Che dietro un’e-mail, un sito, un’app o un allegato si possano nascondere tentativi di attacchi cyber anche seri è qualcosa con cui ognuno di noi sta iniziando a fare i conti, spesso a proprie spese.
E se scoprissimo che malware e virus si possono annidare anche tra le pagine di innocenti libri scolastici? Questo sì che potrebbe farci rimanere di stucco – e quindi impreparati. Ebbene, Kaspersky ha di recente evidenziato come quella di scaricare libri di testo online sia una pratica estremamente rischiosa, troppo spesso sottovalutata. Forum, siti web fraudolenti e torrent sono i canali prediletti di tutti quegli studenti che, volendo bypassare l’acquisto “ufficiale” (e quindi sicuro) del materiale scolastico soprattutto per ragioni economiche, si ritrovano infine a dover risolvere problemi ben più gravi, come un computer o uno smartphone del tutto fuori uso. Questo perché le piattaforme dove vengono effettuati i download spesso sono sfruttate da malintenzionati con il chiaro e preciso intento di inoculare malware e virus di vario genere nei dispositivi delle vittime. I dati emersi dalla ricerca destano non poca inquietudine: tra agosto 2018 e luglio 2019 sarebbero stati perpetrati ben 356.662 attacchi ai danni di 104.819 utenti del Web e più di 53.000 sarebbero i file nocivi “smascherati” nascosti in libri di testo, saggi e altro materiale didattico, per un totale di quasi 18.000 minacce. Sul podio dei libri più “infettati” si attestano quelli in inglese indirizzati alle scuole elementari e medie; seguono i libri di matematica (con cui sono stati attaccati ben 1213 studenti) e quelli di letteratura (autori di 870 potenziali attacchi).
Eppure, l’entità del problema è ancora più preoccupante: libri e altri documenti scolastici contenenti minacce cyber non vengono diffusi solo tramite Web ma anche attraverso chiavette USB ed e-mail. Nel momento in cui l’infezione arriva su un computer dell’istituto scolastico può essere facilmente diffusa su tutta la rete. Non tutte le scuole sono pronte a rispondere efficacemente agli attacchi, poiché gli istituti scolastici sono considerati un obiettivo atipico per i truffatori. È importante però tenere in considerazione che i cybercriminali sfruttano ogni tipo di occasione. Ecco perché per queste organizzazioni è di vitale importanza munirsi di misure precauzionali.
Come accennato, si tratta di un problema estremamente sottovalutato che merita invece un’enorme attenzione e soprattutto l’adozione di una serie di buone pratiche e abitudini. Il motivo principale per cui la minaccia tende a essere presa sottogamba è che a essere inoculati sui dispositivi delle vittime sono perlopiù malware inoffensivi che diffondono client pubblicitari: poco più di una seccatura, insomma.
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Ma si sa, spesso da un problema apparentemente innocuo e risolvibile può nascere una minaccia ben più grave: possono essere installate, per esempio, applicazioni con l’obiettivo di exploitare alcune funzioni del dispositivo per eseguire mining delle criptovalute o addirittura al preciso scopo di assumere il pieno controllo dello smartphone/computer della vittima!
La soluzione è banale e intuitiva ma anche l’unica che consente effettivamente di arginare il problema: rinunciare ad eseguire il download di libri e altro materiale scolastico su piattaforme online…Di dubbio gusto! Rivolgersi ai cari e vecchi rivenditori ufficiali (in negozi fisici e non) rimane sempre la scelta più intelligente e sicura da fare.
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