172 app nocive sarebbero state scaricate 335 milioni di volte proprio da Google Play Store
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Google Play Store, si sa, è da tempo un crogiolo di app fraudolente che minano sempre più spesso la sicurezza degli utenti della rete. Se già a luglio Lucas Stefanko, ricercatore di malware ESET, aveva scoperto la presenza di ben 205 app fake installate più di 32 milioni di volte su smartphone e altri device, adesso la situazione non sembra essere migliorata, anzi.
Sempre Stefanko avrebbe individuato infatti 172 app nocive che sarebbero state scaricate più di 335 milioni di volte proprio da Google Play Store. Sembrerebbe proprio che il noto servizio di distribuzione digitale di casa Google sia ormai terreno fertile per malware e virus di vario genere, tra cui pubblicità nascoste, spam con abbonamento e software di abbonamento SMS premium. Gli esperti di cybersecurity sostengono che all’interno del “negozio” si troverebbero oltre 57 app con messaggi nascosti che rappresenterebbero meno del 5% di tutti i download di app contenenti malware. Sebbene ancora non sia noto quanti sono stati in totale i download di tali app nell’ultimo mese, i numeri sono evidentemente allarmanti tanto per i ricercatori di cybersecurity quanto per noi utenti della rete.
La situazione non è certo delle più rosee, è vero, ma non è ancora il caso di darsi per spacciati: grazie alla scoperta degli esperti, infatti, Google ha prontamente proceduto alla rimozione dal proprio negozio online della gran parte delle app incriminate. Si tratta però di una soluzione tampone che continua a non farci nutrire grandi speranze per il futuro: finché l’azienda statunitense non riformulerà la propria strategia di sicurezza informatica in modo tale da evitare problemi di questo tipo – ormai all’ordine del giorno – nessun utente si potrà dire veramente al riparo da attacchi cyber. Il problema principale sembra essere proprio questo: Google pare non essere intenzionata a correre ai ripari, tanto da non aver ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla recente scoperta di Stefanko che la vede – tristemente – protagonista.
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Se dunque non possiamo ancora fare affidamento sulla capacità della società californiana di far sì che i propri utenti usufruiscano in totale sicurezza del proprio servizio di distribuzione digitale, siamo proprio noi user a dover fare qualcosa, imparando a muoverci tra le fitte trame di Internet e…di Google, a quanto pare! È fondamentale per prima cosa “studiare” attentamente le app che intendiamo scaricare, guardando con attenzione soprattutto i permessi richiesti, i feedback degli utenti che già l’hanno installata, il numero di download, l’autore e specialmente il periodo di attività (ossia da quanto tempo è online).
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individuate 25 app dannose. E Google cosa fa?
La consapevolezza e la conoscenza rimangono ancora i due principali baluardi contro le minacce informatiche e se le aziende non hanno ancora raggiunto i risultati sperati in questo campo, siamo noi a dovere adottare tutte le contromisure necessarie!
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