Abbiamo parlato la volta scorsa dello skill shortage, oggi vi presentiamo un po' di dati grezzi per farvi capire l’entità della problematica, non solo italiana ma mondiale.
I CISO italiani hanno riconosciuto una difficoltà nel trovare risorse per il settore della Cyber Security; i dati dicono che nel 75% dei casi le aziende riscontrano difficoltà nell’assumere in questo settore, e che nel 50% si presenta un solo candidato per la posizione richiesta. Alle offerte molto spesso rispondono candidati con scarsa esperienza operativa questo è direttamente collegato al fatto che le lauree in ingegneria e informatica forniscono conoscenze in ambito Cybersec ma solo teoriche, quindi non consentono un immediato inserimento nel mondo del lavoro.
Questo costringe le aziende a spendere tempo e denaro nella formazione di nuove risorse; in alcuni casi addirittura si assumono neodiplomati da formare nonostante 1-3 anni di esperienza, sia la soglia minima per accedere (dato che le posizioni spesso rimangono aperte più di 61 giorni, alcune fino a 3 mesi).
Anche secondo LinkedIn Emerging Jobs Italia 2020, tra le professioni 'emergenti' più ricercate c'è quella del Cyber Security Specialist che sarà una delle professioni più richieste del 2021.
Un confronto fra lo scenario internazionale e quello italiano
Nel Regno Unito si stima anche ci siano fra le 620 e le 840 posizioni aperte, destinate ad aumentare del 20% di anno in anno, se non viene istituito un nuovo programma di formazione per incrementare il numero di giovani, datati delle skill necessarie. Numeri che salgono vertiginosamente se si guarda al mercato USA raggiungendo le circa 300.000 offerte di lavoro. Le aziende dichiarano inoltre di impiegare il 30% del tempo in più nella ricerca di uno specialista di sicurezza piuttosto che in altri ambiti ITC.
Cyberseek mostra come sono distribuite le richieste con un 26%, riguardante la categoria degli operatori e manutentori, e del 24% nella categoria “fornitura della sicurezza”
L’Asia addirittura conta una mancanza di più di due milioni di specialisti! Si lo so è un continente come gli USA non è che siano molto più piccoli!
In Italia
L’osservatorio sulle competenze digitali afferma che ci sono più di 1300 posizioni aperte per I professionisti in Sicurezza Cibernetica, e che questi sono in assoluto più richiesti data una progressiva digitalizzazione dell’industria.
Negli ultimi 5 anni gli occupati sono cresciuti del 52% e le richieste di nuove professionalità crescono del 30% l’anno, a fronte delle 111mila imprese digitali che fra il 2011 e il 2017 sono cresciute del 17,6%.
La forza lavoro totale conta 755.000 gli occupati delle imprese ICT, di cui 82.000 occupati negli ultimi 6 anni, mentre sono 62.000 le posizioni oggi ancora scoperte causa la mancanza di personale specializzato in tutti I campi dell’informatica.
Le specializzazioni in ambito Cybersecurity sono sempre più richieste, data l’ondata recente di cyber attacchi e di campagne malware. L’emergenza, peraltro, si è confermata così elevata che la professione di Security Analyst è considerata una delle due top da CareerCast.
Le hard skill non sono tutto quello che manca, è anche una buona dote di soft, che racchiude, secondo I recruiter italiani, le capacità di: problem solving (31%), la creatività (30%), l’abilità a gestire i tempi di lavoro in maniera corretta (28%), la capacità di collaborazione (27%) e il senso di leadership (26%).
In questo scenario effervescente, in Fata Informatica, utilizzando la nostra accademia (www.fataacademy.it) abbiamo ideato un percorso formativo orientato ai giovani che voglio entrare nel mondo della Cybersecurity dalla porta principale. Questo percorso forma dei Cybersecurity Specialists pronti ad essere inseriti all’interno dei principali Security Operation Center.
In Fata Informatica siamo così sicuri della validità della nostra proposta che agli studenti faremo pagare solo il 50% del prezzo del corso.
E il restante 50%?
Solo se al termine del corso gli troveremo un lavoro.
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