Secondo una ricerca condotta da ConnectWise, nel periodo compreso tra il marzo e l'aprile di quest'anno, l'ondata sempre crescente di attacchi ai sistemi informatici sta minando la fiducia delle PMI nella propria capacità di difesa. Ammonta addirittura al 78% il dato relativo alla preoccupazione che gli hacker possano mettere fuori servizio le reti, causando un blocco più o meno grave delle attività. Un dato che è del resto fondato sull'esperienza. Sempre stando alla rilevazione di ConnectWise, infatti, non meno del 94% delle aziende interpellate ha dovuto far fronte ad almeno un attacco ai propri sistemi informatici. Un dato il quale segna un vero e proprio salto di qualità, se si pensa che nel 2019 si attestava al 64%. Aggravato, peraltro, dal fatto che il 76% delle stesse è consapevole di non disporre delle competenze interne in grado di fare argine alle crescenti insidie in termini di sicurezza.
Secondo la ricerca di ConnectWise, le preoccupazioni delle aziende per gli attacchi informatici sono elevatissime
Rivalutare e rafforzare le proprie strategie tese a mettere in sicurezza i sistemi informatici: questa è l'esigenza che sta emergendo con sempre maggiore evidenza tra le PMI. Testimoniata dalla ricerca condotta da ConnectWise tra 700 dirigenti IT e aziendali disseminati tra Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Intervistati provenienti da organizzazioni con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 1.000, facenti riferimento sia al settore pubblico che a quello privato. Una esigenza tale da spingere le realtà interessate a riconoscere l'urgenza di mettere in campo misure proattive al fine di erigere un sufficiente sistema di sicurezza intorno ai propri dati, riuscire a conservare la fiducia della clientela e non sacrificare un valore chiave come l'innovazione. È stato Raffael Martin, a commentare i risultati emersi per conto di ConnectWise, affermando che le PMI, nella fase di confronto con i rischi sempre crescenti in tema di sicurezza informatica, stanno comprendendo in maniera compiuta l'importanza di non accontentarsi dei risultati conseguiti in questo campo. Per poi aggiungere: “La nostra ricerca mostra che fiducia e senso di sicurezza sono cruciali nella partnership tra MSP e organizzazione. È fondamentale che gli MSP forniscano tecnologia di alto livello, favoriscano forti relazioni personali e forniscano un supporto olistico per soddisfare queste aspettative”.
I dati della ricerca
I dati rivelano che, oltre al sostanziale aumento della frequenza, nel corso di quest'anno il 56% delle PMI ha già subito almeno un attacco informatico. Mentre sale all’89% il dato relativo a quelle che temono di essere prese di mira entro i prossimi sei mesi. Ad accrescere i timori è proprio la consapevolezza che le aziende interpellate mostrano sulle possibili conseguenze di questi attacchi. Addirittura il 99,5% delle stesse ha del resto già dovuto fare i conti con le ripercussioni di incidenti informatici, con il 38% che non esita a indicare il costo e lo sforzo necessari per affrontare questi problemi come la conseguenza più comune. Rispetto al 2019, è poi cresciuto del 64% il numero di piccole e medie imprese le quali dichiarano di essere state danneggiate in termini reputazionali, a causa della maggiore frequenza con cui avvengono gli attacchi informatici. Le aziende che collaborano con i Managed Service Provider (MSP), hanno comunque segnalato conseguenze meno pesanti in termini di danni alla reputazione aziendale, pubblicità negativa e costi finanziari per la gestione dell'attacco, rispetto a quelle le quali non vi hanno fatto ricorso. Ne consegue che, se pure la collaborazione con un MSP potrebbe non riuscire ad impattare in maniera significativa sulla frequenza dei raid contro i sistemi informatici, al tempo stesso è in grado di attutirne le conseguendo, dando modo di approntare una linea di difesa più performante.
Le aziende stanno aumentando gli stanziamenti per la difesa dei propri sistemi
informatici
L'importanza della sicurezza informatica sembra ormai essere stata compresa dall'universo delle PMI. Ammonta al 90% il dato di quelle che ne riconoscono il rilievo fondamentale, tanto da inserirla tra le tre principali priorità organizzative per i prossimi due anni. La risposta in tal senso dovrebbe concretizzarsi in un aumento degli investimenti da parte dell'83% delle realtà consultate, con un aumento medio del budget disponibile pari al 19% ,nel corso dei prossimi dodici mesi. Tra le aree cui le aziende guardano con interesse spicca l'intelligenza artificiale, con il 32% del campione consultato che indica queste tecnologie come la possibile chiave di volta in grado di aumentare l’efficienza operativa e aiutarle a restare competitive. Anche gli MSP sono destinati ad assumere un rilievo sempre maggiore, in questa ottica. Se nel 2022 l'89% si affidava ad essi, il dato è ora cresciuto di altri cinque punti percentuali. Con oltre la metà delle PMI che si affidano all'esternalizzazione di infrastrutture IT, servizi e esigenze di sicurezza informatica. Infine, la disponibilità a cambiare il partner in grado di aiutare a conseguire il giusto grado di sicurezza informatica. In questo caso il 62% delle aziende non avrebbe eccessive remore a cambiare quello con cui collabora, per riuscirci. Senza peraltro badare a spese, considerato che la disponibilità a pagare di più per avere maggiore tranquillità si attesta ad una media del 47%.