Non si ferma lo sfruttamento di dispositivi IoT (Internet of Things) per la costituzione di botnet.
Benché già nota e corretta dal vendor, una vulnerabilità consente ancora oggi l’assorbimento in una botnet di numerosi dispositivi ancora vulnerabili di prodotti NVR (Network Video Recorder) di Hikvision, un grande produttore di prodotti di videosorveglianza con base in Cina.
La campagna è ancora molto attiva e viene portata avanti mediante una botnet derivazione della conosciutissima Mirai e nota con il nome di Moobot.
Come rilevato dai ricercatori di FortiGuard Labs, la botnet di questa campagna sfrutta una vulnerabilità nota dei prodotti Hikvision (CVE-2021-36260) che consente l’esecuzione remota di codice (RCE), pertanto è ovvio che, come primo obiettivo dello sfruttamento della stessa, la prima azione applicata contro l’obiettivo sia quella di iniettare il malware Moobot stesso per la propagazione della botnet stessa. L’assimilazione è così avvenuta, ed il destino del dispositivo è così legato alla botnet.
Moobot, abbiamo detto, è una variante di Mirai (storico malware open-source e potentissima botnet per IoT) con tracce del codice Satori (una delle varianti Mirai note), ma
Non bastava la minaccia reale? Ora la paura torna a correre anche nel cyberspazio.
Ancora non è chiara la vera natura della nuova variante Omicron del SARS-CoV-2 (noto a tutti come COVID-19), che già si fa ben evidente la rinnovata virulenza degli agenti di minaccia che intendano sfruttare la pandemia e la paura che ne consegue per i loro sporchi affari.
La pandemia è terreno di differenti scontri ideologici che tutti noi conosciamo, ma fuori dai riflettori dei canali mainstream è successo ben altro: con l’abilità che li contraddistingue e la facile debolezza di molti indotti dal senso di ansia che attanaglia il mondo, gli agenti di minaccia si sono fin da subito contraddistinti in ingegnose campagne di attacco a tema COVID-19, con tecniche classiche di ingegneria sociale.
Già con l’arrivo dei primi vaccini non sono mancate campagne a tema, così come quando è stato lanciato il Covid Pass (per noi Green Pass). Si pensi che in soli 3 mesi a cavallo tra il 2020 e il 2021 si è avuto un incremento pari al 26% delle campagne a tema Covid (fonte Barracuda Networks) e oltre 290 domini pericolosi che