Carte di credito a prova di Hacker: il CVV si modifica ogni ora grazie al Motion Code!
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Le carte di credito sono probabilmente l’obiettivo principale dei malintenzionati della rete, sempre pronti a frodare gli utenti ignari e inesperti per potergli prosciugare il conto corrente con espedienti di ogni tipo (virus trojan, phishing, malware e simili). Ma le nostre carte di credito e di debito possono essere clonate in mille altri modi al di fuori della rete, del resto, e quando ciò accade i truffatori hanno accesso a tutti i nostri risparmi fintanto che, con processi spesso laboriosi e non intuitivi per tutti, riusciamo finalmente a bloccarla, anche se non sempre ci è possibile recuperare tutta la spesa fraudolenta.
Vista la gravità del quadro, risulta quindi ovviamente molto difficile immaginare la possibilità che, di punto in bianco, questo fenomeno endemico possa finire, considerandone la frequenza e l’enorme diffusione. Tuttavia, la tecnologia sembra poter venire in nostro soccorso per arginare la piaga: un nuovo sistema di sicurezza sta venendo testato proprio in questi giorni da due importanti istituti finanziari francesi, Société Générale e Groupe BPCE. Questo innovativo e intuitivo meccanismo di sicurezza ci permetterebbe di arginare, anche in caso di clonazione della carta, il suo utilizzo indesiderato: le due società stanno infatti pensando di implementare sul supporto fisico della carta di credito (la tessera rigida di plastica, per intenderci) un codice di sicurezza rotante denominato “Motion Code”, che è costituito da un display fisico presente sul retro della carta accanto al campo della firma (dove oggi è presente il codice CVV - Card Validation Value) e che cambierebbe il numero di tre cifre – necessario per gli acquisti online – con una frequenza oraria. Il portale online The Memo, primo a interessarsi a questa particolare innovazione, ha avuto modo di raccogliere tutti i dettagli sopra menzionati del caso attraverso un colloquio con l’azienda Oberthur, autrice di questa interessante quanto rivoluzionaria creazione. Va da sé che, con la modifica oraria dei codici CVV delle nostre carte (un po’ come da lungo tempo accade con le chiavi di accesso ai sistemi di online banking), l’utilizzo fraudolento delle stesse da parte degli hacker viene fortemente limitato, a prescindere dalla loro abilità nel furto dei nostri dati personali.
Se proprio volessimo sforzarci a cercare un rovescio della medaglia negativo rispetto a questa nuova misura di sicurezza, potremmo ipotizzare che chi ha i propri dati sempre memorizzati al fine di velocizzare le transazioni online dovrebbe inserire ogni volta i dati del CVV, rallentando un po’ il processo di acquisto. Tuttavia, questo aspetto negativo risulta sacrificabile se si pensa all’esponenziale guadagno in termini di sicurezza online. Un aspetto negativo tutt’altro che secondario riguarda il fatto che, seppure questa innovazione potrebbe quasi azzerare le truffe online reiterate, d’altra parte non risolverebbe affatto il problema della clonazione di carte fisiche in quanto per pagare nei negozi è sufficiente sapere il pin della carta o addirittura, peggio, utilizzare il sistema contactless mantenendosi sotto la soglia massima di acquisto senza pin.
Per questo tipo di frode, eccezion fatta per la firma, a oggi l’unica soluzione è quella di bloccare tempestivamente la carta attraverso i processi dei singoli circuiti.
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