Unicredit ha subito l’ennesima violazione informatica della sua storia recente, la terza in quattro anni: i dati di oltre tremila dipendenti sono stati trovati in vendita su diversi forum frequentati da criminali informatici. Si ipotizza che questa fuga di informazioni sia dovuta a un attacco hacker non documentato dall’azienda. L’annuncio è stato fornito da Telsy, società del gruppo TIM esperta di sicurezza informatica, sul cui blog si legge che questi dati sono stati rinvenuti in almeno due distinti forum. L’autore del post, ignoto, sarebbe un hacker di nome C0c0linoz. Esposti, stando a quanto riportato, dati sensibili di dipendenti Unicredit, fra cui nome e cognome, mail personale, password e contatti telefonici. «Il database sembra genuino e appare come il possibile risultato di un attacco di tipo SQL injection», si legge nel post. Con il termine “SQL injection” si fa riferimento a una tecnica di inserimento di codice malevolo per attaccare le applicazioni.
L’infezione di malware e trojan è ormai una realtà con cui i possessori di smartphone (quindi quasi tutti noi) si trovano ad avere a che fare quotidianamente, specie se si tratta di dispositivi Android. Una minaccia informatica molto pericolosa, scoperta a maggio 2019 e ripresentatasi recentemente sui terminali con il robot verde, è xHelper. Questo trojan, che ha colpito oltre 450 mila dispositivi (dato aggiornato a novembre 2019, quindi potrebbero essere molti di più), con una media di oltre 130 nuove vittime al giorno. La fonte primaria di infezione erano i market di terze parti e le app scaricate dall’esterno del Play Store, quindi non verificate da Google. La maggior parte dei dispositivi infetti era localizzata fra India, Stati Uniti e Russia.