Una nuova campagna di phishing sta tentando di installare nei telefoni delle vittime un sofisticato malware che può impossessarsi completamente di un qualsiasi dispositivo mobile Android per rubare le credenziali degli utenti, installarvi un keylogger e persino criptare i dati di un dispositivo chiedendo poi un riscatto per sbloccarli.
Gli attacchi sono progettati per le caselle di posta e sfruttano il malware Anubis, un complesso trojan utilizzato originariamente per lo spionaggio informatico già a metà 2019 e successivamente riproposto come trojan bancario.
Molto spesso quando si parla di sicurezza informatica si tende a stigmatizzare la figura degli hacker, ritenuti (con un uso inesatto del termine, a dirla tutta) i principali responsabili degli attacchi alla sicurezza dei dati personali degli utenti, il tutto per biechi scopi di arricchimento personale.
Va sottolineato però come, nelle intenzioni originarie, questa connotazione negativa non era insita nel termine hacker, ma è stata acquisita attraverso l’uso comune della stessa: originariamente si intendeva infatti come hacker un individuo esperto di sistemi informatici e sicurezza informatica, oltre che abile nel padroneggiare i linguaggi di programmazione.