In Germania, un attacco in un ospedale ha causato la morte di una donna. Una notizia del genere non si era ancora sentita da nessuna parte.
Come è possibile che un attacco hacker possa essere la causa di un decesso?
A quanto pare, durante l’attacco, circa 30 server dell’Università di Düsseldorf (l’università a cui è affiliato l’ospedale) sono stati forzati e i sistemi informatici sono saltati, con la conclusione che è stato necessario chiudere tutti gli accessi al pronto soccorso e rimandare gli interventi chirurgici.
Per ogni attacco hacker non c’è un vero e proprio lieto fine ma, questa volta, l’attacco ha causato un finale irreparabile. A causa della violazione del sistema non è stato possibile curare una donna arrivata in gravi condizioni, trasferita poi d’urgenza in un altro pronto soccorso.
Rtl, la Tv tedesca, riporta che il tempo utilizzato per il trasporto, potrebbe averne provocato il decesso, con un ritardo quindi nelle cure di circa un’ora.
Si è trattato di un attacco di tipo “ransomware”: i dati vengono cifrati dai cyber criminali chiedendo successivamente un riscatto per fornire le chiavi con cui decrittarli. Il ransomware ha quindi impedito al personale sanitario di accedere ai dati e alla completa sospensione delle operazioni. Il ransomware sarebbe penetrato nella rete attraverso un software molto utilizzato, il cui nome è ancora un mistero.
Nel bollettino relativo all’ultima patch di sicurezza di Android, Google ha dichiarato di aver corretto 52 falle nella sicurezza del dispositivo. Le violazioni riscontrate questo mese riguardano tutti gli smartphone Android 8, 9 e 10.
L’azienda ha identificato 52 attacchi e, tra questi, 8 violazioni sono stati ritenuti di livello critico e i restanti 44 caratterizzati come “alti”.
Cosa può fare un cyber criminale?
Sfruttando questo errore potrebbe installare un malware ad insaputa dell’utente senza accedere fisicamente allo smartphone. L’elemento positivo è che non c’è ancora nessuna segnalazione relativa a questa violazione.
In un post pubblicato da Google si legge:
“Il più grave di questi problemi è una vulnerabilità di sicurezza critica nel componente Media Framework che potrebbe consentire a un utente malintenzionato remoto che utilizza un file appositamente predisposto di eseguire codice arbitrario nel contesto di un processo privilegiato.”
I difetti identificati dal team Google riguardano componenti progettati da MediaTek (azienda taiwaneseche progetta e vende componenti per smartphone, tablet, per le comunicazioni wireless, per le archiviazioni di memoria, GPS, tv ad alta definizione, DVD e fornisce soluzioni system-on-chip) e Qualcomm (Qualcomm è una società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili).
Dunque, qual è il procedimento per verificare se il nostro smartphone gode dell’ultimo update disponibile?